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  • Immagine del redattoreDott.ssa Laura Fardin

Come spiegare il concetto di morte ad un bambino

Quando una persona cara muore può essere difficile capire come aiutare i bambini a far fronte alla perdita, in particolare se si sta gestendo anche il proprio dolore.

Quanto i bambini possono capire circa la morte dipende in gran parte dalla loro età, dalle esperienze di vita e dalla loro personalità ma ci sono alcuni punti importanti che sono comuni in tutti i casi.

Molto importante è essere onesti e incoraggiare le domande, nonostante molto spesso non si abbiano tutte le risposte sarà comunque utile per creare un’atmosfera di comfort e di apertura.

La capacità del bambino di comprendere il concetto di morte varierà a seconda dell’età:

fino a quando i bambini hanno circa 5 o 6 anni la loro visione del mondo è molto letterale, quindi potete provare a spiegare la morte in termini concreti per esempio, se la persona amata era malata o anziana, si potrebbe spiegare che il corpo della persona non funzionava più e che i medici non sono riusciti a risolvere il problema e se qualcuno muore improvvisamente, come in un incidente, si potrebbe spiegare cosa è successo e che a causa di questo triste evento il corpo della persona ha smesso di funzionare. Potrebbe essere necessario spiegare che “morire” o “morto” significa che il corpo ha smesso di funzionare.

Molto spesso i bambini, soprattutto molto piccoli, hanno la difficoltà a capire che tutte le persone e le cose viventi alla fine muoiono e che non torneranno più e per questo motivo, può succedere che anche dopo aver spiegato loro che la persona amata è morta, i bambini possono continuare a chiedere dove sia e quando torni. Per quanto frustrante tutto questo possa essere continuate a ribadire con calma che la persona è morta e non può tornare indietro.

Evitare l’uso di eufemismi, come dire per esempio che la persona amata è "andata via" o "è andata a dormire" o anche che la tua famiglia ha "perso" la persona perchè i bambini vi crederanno alla lettera e potrebbero sviluppare la paura di andare a dormire o la paura nel vedere qualcuno andare via.

Ricordatevi inoltre che le domande dei bambini sono molto precise e per questo precise dovrebbero essere le vostre risposte. Per esempio, se un bambino di 5 anni vi chiede dove è morto qualcuno oggi, cioè dove si trova la persona morta in quel preciso momento, probabilmente non vuole sapere se esiste un "paradiso", un "aldilà" o qualcosa di simile, ma vuole invece solo sapere dove si trova la persona morta, quindi la risposta esatta è "al cimitero" o in luogo diverso a seconda dei riti seguiti per la tumulazione a seconda delle credenze.

I bambini di età compresa fra 6 e 10 anni iniziano invece a cogliere la definitività della morte, anche se ancora non capiscono che accadrà ad ogni essere vivente un giorno. A 8 anni per esempio si potrà pensare che compiendo delle buone o cattive azioni si potrà non provocare o provocare la morte di qualcuno. Spesso, inoltre, i bambini di questa età personificano la morte o il pensiero della stessa come un "uomo nero", un fantasma, uno scheletro, un mostro o qualsiasi altra figura che temono nella loro mente.

Con il passare del tempo e con l’arrivo dell’adolescenza, i bambini, ormai divenuti ragazzi, cominciano a capire che ogni essere umano alla fine muore, a prescindere dai comportamenti, dalla condotta più o meno buona o da qualsiasi altro pensiero o azione commessa, iniziando così con l’accettazione della morte, il cammino che li porterà, una volta divenuti adulti, a cercare il senso della vita.

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